Non lasciarmi cadere by Malin Persson Giolito

Non lasciarmi cadere by Malin Persson Giolito

autore:Malin Persson Giolito [Giolito, Malin Persson]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Salani Editore
pubblicato: 2023-03-27T15:36:00+00:00


I ragazzi

La prima volta che si incontrarono, dopo la morte del padre di Dogge, fu davanti al minimarket di Sudden. Si erano dati appuntamento lì.

Dogge non aveva alcuna intenzione di andare alle pompe funebri, ad ascoltare un tizio impolverato con un’orrenda cravatta che voleva sapere che musica piacesse a Teo e cos’avrebbero dovuto scrivere nel necrologio.

Sua madre non faceva che blaterare: «Una croce, o magari un’àncora in cima a tutto? Dovremmo citare i suoi genitori con nome e cognome, visto che sono loro a pagare? Dormi bene? Riposa in pace? Ricordatevi dell’associazione per i malati di cancro?»

Avrebbe dovuto pensarci da sola. Anche se aveva già saltato due appuntamenti perché non si era svegliata in tempo, e doveva ancora chiamare i suoceri per informarli che Teo le aveva detto di non volerli al funerale.

Quando Billy raggiunse Dogge, si accorse di quanto sembrasse triste, come se avesse pianto.

«Sono davvero…» cominciò. «Tuo papà era…»

A un tratto, Dogge pensò che Billy volesse abbracciarlo. Per evitarlo, fece mezzo passo indietro, si voltò e varcò la porta, entrando nel negozio; andò dritto allo scaffale delle bibite, afferrò una bottiglia di Coca-Cola e l’agitò violentemente prima di rimetterla a posto e di dedicarsi a quella accanto.

«Va’ a parcheggiare quel cazzo di muso lungo da un’altra parte» borbottò. «Non è tuo padre che è morto».

Agitò le bottiglie di bibite, una dopo l’altra. Billy gli si piazzò accanto senza dire o fare niente. Di Sudden non c’era traccia. I dipendenti che gli davano una mano quando doveva assentarsi dal negozio non avevano il coraggio di redarguire né Billy né Dogge. Capitava che se ne stessero a mezzo metro da loro mentre facevano man bassa di qualsiasi cosa, si riempivano le tasche con i tagli di carne più pregiati del banco frigo o prendevano manciate di caramelle sfuse dai contenitori. Non dicevano mai nulla. Quando uscivano dal negozio, buttavano sempre quello che avevano rubato. Non gli andava di mangiare nemmeno le caramelle.

«Avanti» disse Billy. «Andiamo da me». Sembrava un adulto che pretendeva che Dogge si desse una calmata. «Possiamo guardare un film, cazzeggiare un po’».

Ma Dogge non aveva voglia di vedere un film. Non sopportava gli irritanti fratelli di Billy. L’unica cosa che voleva era mettere a tacere i suoi pensieri. Se fossero andati da Billy non avrebbero potuto fumare o prendere l’oxi, e a casa sua non c’era alcol da rubare. Dogge era al verde, e Mehdi aveva smesso di dargli droga gratis. Doveva rimediare dei soldi e doveva incontrare Mehdi. Buttò a terra una bottiglia da due litri, la Coca all’interno si riempì di schiuma e la bottiglia rotolò via.

«Va’ pure a casa a cazzeggiare, se sei così stanco».

Fu allora che la vide. Era accanto ai contenitori delle caramelle. Era la figlia di Sudden, questo lo sapeva. Quanti anni poteva avere? Più o meno la loro età. Non meno di dodici. Non era bellissima, ma non era nemmeno brutta. Dogge si incamminò verso il banco delle caramelle.

‘Non sono un frocio di merda’.

Billy lo guardò prima di seguirlo. Iniziava a innervosirsi.



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